TESTIMONI DI GEOVA – UN PLANNING IN PIENA REGOLA
Proviamo a considerare l’argomento TdG passando in rassegna alcuni esempi sportivi che ogni italiano può tranquillamente comprendere. Pur essendo nel 2024 la comunità dei TdG risulta vivere in modo anacronistico rispetto agli usi e costumi della società attuale più moderna. Ci sono cambiamenti dottrinali o estetici che potrebbero illudere i TdG di essere una comunità al passo coi tempi. SARÀ VERO?
Con quali parametri possiamo considerare moderna o attuale una comunità? Soprattutto, dovremmo chiederci: è necessario considerare moderna una comunità per renderla accettabile agli occhi delle altre comunità?
Torniamo agli esempi sportivi. In Italia lo sport più popolare è il calcio. Per giudicare una squadra si prendono in considerazione sia la storia che la stagione in corso. I tifosi generalmente conoscono vita morte e miracoli della propria squadra. Se guardiamo la stagione in corso ad esempio troveremmo squadre come il Genoa nella parte mediobassa della classifica. Eppure, statistiche alla mano il Genoa ha vinto 9 scudetti risultando la quarta società italiana per numero di campionati conquistati. Se guardiamo l’ultimo successo in campionato scopriamo che il Genoa ha trionfato nel lontanissimo 1923-1924 e il campionato a girone unico così come lo conosciamo adesso risale al 1929.
Se dovessimo quindi giudicare il Genoa come società di calcio ci troveremmo con una squadra ricca di storia e un presente fatto di annate sportivamente mediocri. Un tifoso non ama una squadra guardando solo il presente, ama una squadra anche per un passato che oggettivamente non può aver vissuto.
La storia dei TdG è ricca di episodi controversi e dottrine che hanno limitato la vita dei componenti di questo movimento religioso. Oggi, pur traendo spunto dalle dottrine del passato alcuni spigoli del credo geovista sono stati smussati per renderle meno difficili agli adepti.
Queste piccole aperture possono giustificare o cancellare limitazioni e problemi causati nel passato dall’associazione geovista ai propri adepti? La risposta è negativa.
Come la storia di una squadra di calcio incide sul presente anche la storia di questa organizzazione incide pesantemente sul giudizio che abbiamo dei Testimoni di Geova. Il passato non si può cancellare. Le persone che hanno visto distruggere la propria esistenza a causa dei TdG non hanno modo di recuperare il tempo perduto. Le azioni e le conseguenze delle azioni commesse dai TdG non possiamo bollarle come innocue solo perché ora qualche capoccia in America decide che alcuni look una volta vietati ora sono accettati e considerati idonei per gli appartenenti al credo.
Alcune nazioni controverse cercano di comperarsi una reputazione civile investendo miliardi di dollari nello sport, la pratica vien chiamata Sportwashing e negli ultimi anni abbiamo visto paesi organizzare mondiali di calcio e olimpiadi per trasmettere al mondo una immagine pulita di se.
L’atteggiamento apparentemente più moderno dei TdG nasconde un modus operandi discutibile che non è mai cambiato nel corso del tempo. Avvicinarsi alla tecnologia e utilizzarla come strumento di propaganda non rende moderne le dottrine geoviste. Anche le organizzazioni criminali e le dittature utilizzano la tecnologia, le respingiamo per ciò che rappresentano, non condoniamo azioni violente solo perché come noi occidentali utilizzano e sfruttano quotidianamente la tecnologia.
Lo sport, come scritto, è una maschera ottimale per coprire condotte illecite. Alcune nazioni hanno introdotto dei controlli rigidissimi per evitare intrusioni dubbie nelle società sportive, intrusioni che possono celare affari loschi o secondi fini.
Nel mondo anglosassone i controlli sono molto severi. Un esempio nobile è rappresentato dalla NBA, il campionato professionistico di basket per eccellenza. Tutte le squadre e i giocatori della lega sportiva americana son tenuti a rispettare degli standard di comportamento sia per la gestione finanziaria che per l’immagine pubblica. L’importanza del prodotto finale, che deve portare benefici a tutte le società coinvolte ha creato un sistema sportivo perfetto in cui passione, denaro e divisione equa dei profitti riescono a coesistere senza problemi.
I TdG, nati come movimento negli Stati Uniti hanno beneficiato del modo di fare americano per prosperare dapprima negli States e successivamente esportare il proprio prodotto nel mondo. Esattamente come la cara NBA. I TdG hanno mutuato come dal campionato di basket alcune caratteristiche. Vediamo quali.
Nella lega professionistica americana i giocatori non appartengono “ai club” come nei sistemi sportivi europei. Pur firmando per le singole società i giocatori sono “giocatori della lega NBA” tant’è che ad inizio carriera la lega stessa indirizza la scelta dei giocatori tramite il Draft che serve a far crescere ogni franchigia dando possibilità alle squadre meno competitive di scegliere i giocatori più forti in chiave futura. Questo modo americano di intendere lo sport differisce notevolmente dai metodi europei dove abbiamo divisioni con promozioni e retrocessioni e squadre economicamente più attrezzate che possono distruggere la competitività a suon di milioni di euro spendendo cifre folli per prendere i migliori giocatori sulla piazza.
I TdG hanno un concetto simile del proprio movimento. Come ogni singolo giocatore di NBA concorre alla valorizzazione della lega sportiva ogni singolo TdG concorre alla valorizzazione economica e sociale dell’associazione religiosa.
In NBA i giocatori devono seguire delle norme molto severe come look. A causa della violenza e dell’identificazione di molti giovani con comportamenti deplorevoli e violenti l’NBA impedisce ai giocatori look che potrebbero dare un cattivo esempio e minare la reputazione del brand.
I TdG applicano al proprio brand qualcosa di simile. Chiedono ai propri adepti di rispettare determinati standard, che seppur più larghi attualmente son pur sempre degli standard con dei confini ben precisi dai quali non ci si può muovere. La libertà di pensiero ed individuale cozza con queste dottrine chiuse.
La differenza tra TdG e NBA? I giocatori di basket percepiscono milioni di dollari per svolgere la propria attività e hanno un ritorno di immagine dal proteggere la professione da imbarazzi o ricadute economiche. Essendo un lavoro ben retribuito è facile accettare delle piccole limitazioni alla libertà professionale.
I TdG vengono invece limitati dagli standard imposti dall’alto e non possono scegliere liberamente se aderire omeno a questi standard.
Inoltre nella NBA per massimizzare i profitti le squadre, chiamate franchigie possono spostarsi da una città all’altra per inseguire bacini d’utenza economicamente più ricchi. In pratica lo sport professionistico americano non segue lo spirito europeo di appartenenza e passione, segue quelli che sono i mercati più redditizi per la prosperità di chi le gestisce.
COSA FANNO I TDG? I TdG da buoni americani seguono lo stesso mood. La religione è solo una copertura per arrivare a conquistare nuovi mercati. In ogni paese in cui sbarcano i TdG comperano immobili, fanno affari, crescono come numero inglobando nella propria organizzazione manodopera a costo zero, il tutto mettendo a disposizione il proprio brand e le proprie strutture gerarchiche adattando solo alcuni aspetti marginali delle dottrine geoviste agli usi e costumi locali.
In Italia la grossa espansione geovista risale ai primi anni ottanta quando il numero di adepti è cresciuto a dismisura. I TdG son stati bravi nello sfruttare la naturale propensione degli italiani al campanilismo e alla religiosità per introdursi sensibilmente nella nostra società.
Negli Stati Uniti e in Sudamerica le religioni di stampo protestante si muovono con chiese locali e telepredicatori. Negli Stati Uniti fondare un nuovo movimento religioso è come aprire un’azienda. In Italia il sentimento religioso passa attraverso la radicazione in un territorio, il simbolismo, l’appartenenza ad una tradizione consolidata.
Il campanilismo e la naturale predisposizione al “noi contro voi” ha permesso ai TdG di convincere i nuovi adepti che il “noi contro voi” fosse parte di un disegno divino e che le squadre in campo fossero da una parte i TdG e dall’altra i cattolici. Gli interessi socio economici dei TdG hanno portato questo concetto ad essere il predominante nelle pubblicazioni.
L’organizzazione americana Watchtower non si è mai pubblicamente schierata contro le religioni protestanti, troppo simili alla loro e nemmeno contro Islam, Induismo e Buddhismo. Nei paesi in cui queste religioni sono predominanti è difficile introdursi e i mercati di queste nazioni non offrono spiragli di crescita tali da spingere l’organizzazione americana a creare una contrapposizione religiosa.
CHI HA INVENTATO LA PUBBLICITÀ COMPARATIVA? GLI AMERICANI. In Europa una certa insofferenza per le religioni tradizionali ha portato alcune persone con necessità spirituali a cambiare religione. Questa insofferenza religiosa, chiamata da taluni decadenza è stata terreno fertile per una organizzazione comunque capace di dare risposte ad una popolazione in crisi di identità. Nei paesi africani o asiatici le condizioni di vita difficili e l’instabilità politica non hanno permesso questo approccio ai TdG. Terreni fertili per nuovi bacini d’utenza potenzialmente redditizi. Spostarsi alla ricerca di nuovi mercati e nuovi investitori. Creare una classe di persone dedite ad un’idea al punto da sacrificare la propria vita.
IL BUSINESS LEGATO ALL’ANIMA. BINGO! Il sistema americano si è accasato alle nostre latitudini. I TdG nostrani hanno le caratteristiche della casa madre, la Watchtower e le caratteristiche degli italiani, la creazione di clan di potere familiari, l’avversione alle regole comuni, l’ostentazione pubblica di una certa santoccheria finta e stucchevole.
Fateci caso, alcune famose multinazionali americane leader nel mondo dei fast food usano la stessa tattica: panini globali che trovi ad ogni latitudine e panini “locali” coi prodotti tipici del luogo. Una associazione che si definisce religione dovrebbe mantenere standard dottrinali perenni o quasi.
Chi scrive riconosce alle religioni tradizionali una certa coerenza narrativa. Una religione non si adatta alle esigenze dei tempi, al massimo una certa tolleranza viene concessa dalla laicizzazione delle istituzioni non dalle maniche larghe di una classe clericale. In Italia le istituzioni non seguono più le disposizioni religiose, quelle che una volta potevano essere considerate violazioni o reati son stati declassati a semplici peccati. Oggi come oggi sono le persone, individualmente a scegliere come comportarsi e cosa considerare etico o meno. Non vi è più quindi una correlazione stretta tra le norme religiose, stringenti, e la vita quotidiana.
I TdG seguendo la logica tipicamente americana del business si stanno adattando ai nuovi sviluppi della società modificando a proprio piacimento alcune dottrine per non perdere del tutto “soci e manodopera a costo zero”.
Le religioni tradizionali accettano invece di perdere credenti seguendo la logica della coerenza.
Il business dei TdG ha molta più importanza delle dottrine. Alcune interpretazioni macchiavelliche che fanno della Bibbia servono solo a spaventare gli adepti perché ovviamente il business con manodopera a costo zero non può permettersi di perdere gente per strada.
Abbiamo scritto dello sport come ottimo parallelo per descrivere le attività di questa organizzazione.
Una religione tradizionale non necessita paragoni con altri “mondi”. Chi si ritiene cattolico non paragona di certo Gesù a Messi né si sente a proprio agio nel pensare alla Chiesa come un fast food globale. Le persone di religione musulmana hanno tradizioni e comunioni di intenti che sfociano in un senso di appartenenza profondo che si basa su un credo, non sulla disposizione di qualche capoccia con sede nella East Coast. I buddisti vivono i principi della propria filosofia religiosa senza la necessità di un cartellino di riconoscimento. La spiritualità di alcune persone riesce a far convivere più anime dentro una stessa persona.
Se le necessità spirituali dipendono da qualche vademecum arrivato da oltreoceano c’è un problema alle radici che non possiamo sciorinare in poche righe.
La fede non ha un manuale di istruzioni programmate dai componenti del vertice americano. La fede religiosa autentica, così come una fede sportiva vive di alti e bassi, di improvvisi innamoranenti e porte sbattute. Una fede per definizione è istintiva, cresce o scema a seconda delle condizioni esterne. La fede si smarrisce e si ritrova. Chi scrive riconosce la giusta irrazionalità di un comportamento umano che non puoi circoscrivere con innumerevoli direttive emesse dai vertici.
I tdg vivono la fede secondo degli schemi prestabiliti. UN PLANNING IN PIENA REGOLA.
Redazione Quo Vadis a.p.s.
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