POLITI: ”NON È GUERRA DI RELIGIONE, MA VOGLIA DI ESSERE UNA CREATURA DI DIO E NON UN MANICHINO”

Rocco Politi, anima di Quo Vadis aps, tuona: ”Senza libertà di scegliere e determinare, l’uomo si spegne e diventa schiavo di visioni apocalittiche e fantasie artefatte”
“Il mio impegno nasce dalla voglia di aiutare il prossimo a non commettere i miei errori: ho vissuto la spiritualità come una coercizione mentale, ho subito forme di imposizione; una sottomissione che non può essere accettata in nome della libertà”. Parole forti, quelle di Rocco Politi ex anziano della congregazione religiosa “Testimoni di Geova” che precisa: ”Sono fuoriuscito da questa organizzazione: non mi muove lo spirito di rivalsa, bensì il desiderio di fare comprendere i meccanismi “perversi” che regolano da un punto di vista gestionale e organizzativo questo movimento – continua – la mia non è una guerra di religione, ognuno ha il suo credo ma quando una dottrina finisce per “manipolare” ogni aspetto della propria esistenza, allora si diventa schiavi di certe tendenze e succubi di fatalismi e verità di comodo; ero un robot con licenza di istruire alla paura attraverso previsioni catastrofiche o eventi travolgenti – aggiunge – avevo perso la forza di scegliere e di decidere, in nome di una verità frutto di una struttura appositamente costruita ed artefatta: non c’è bisogno di tradurre le scritture a proprio piacimento, a questo proposito ricordo un versetto cattolico tremendamente bello e vero: Il Signore ha posto la sua parola nel cuore di ogni uomo…”
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